martedì 30 ottobre 2012

Perché è doveroso correggere la rotta della politica economica europea.

Bisogna cambiare la politica economica e monetaria della UE:  è la storia ad imporlo. I dati di 150 anni sono la base per riflettere sull’assurdità del pareggio di bilancio in costituzione.
In economia più che le parole contano i numeri. Per impostare la politica di una nazione è importante studiare le serie storiche con i dati fondamentali che ne hanno caratterizzato l’evoluzione nel passato.  I dati statistici dimostrano che ciò che vale per le singole famiglie o singole aziende non vale per gli stati.
Qualche esempio:
Analizziamo in passato quando si è raggiunto il pareggio o il surplus di bilancio:
In Italia negli ultimi 150 anni il pareggio di bilancio è stato sostanzialmente raggiunto solo 2 volte: nel 1875 e nel 1925.  Se in Italia per 150 anni siamo cresciuti, ci siamo industrializzati, abbiamo trasformato un popolo che nel dopoguerra vedeva oltre il 50% della popolazione attiva impiegata in agricoltura (ora è attorno al 3%), abbiamo eliminato l'analfabetismo, aumentato la durata della vita media che allora era inferiore ai 43 anni ed oggi supera gli 80. Tutto questo, senza mai avere un pareggio di bilancio. Forse una ragione ci sarà stata?
Ma i soliti esterofili comincerebbero a dire che siamo un paese da operetta e che la nostra storia non conta. Allora andiamo a vedere cosa hanno fatto i paesi più rigorosi.
Ecco un grafico che evidenzia il deficit o surplus di bilancio di Germania, Olanda e Regno Unito dal 1995 ad al 2011. (Fonte Eurostat)
Sorpresa il pareggio o surplus di bilancio è l’eccezione e non la regola. E' facile vedere che gli istogrammi sopra lo zero sono  pochissimi; vere eccezioni anche per la Germania (2 su 17 anni ) per l'Olanda (4 su 17) e per la Gran Bretagna (3 su 17).
A quel punto siamo andati a studiare cosa hanno fatto gli Stati Uniti. Per non sbagliare abbiamo preso le statistiche ufficiali della Casa Bianca
Sorpresa, anche negli USA il pareggio o surplus di bilancio è una eccezione. Se si prendono le serie storiche dei bilanci degli Stati Uniti dal 1901 al 2017 (La Casa Bianca propone anche le stime future) vediamo che gli anni in surplus o pareggio sono stati 33 su 117 (28%).
Se poi consideriamo solo gli anni più recenti dal 46 al 2017 possiamo notare che solo 12 anni su 77 sono in pareggio o surplus (circa il 16% dei casi). Il ragionamento diventa molto più interessante se si vanno a vedere i periodi in cui si è avuto surplus di bilancio. Il periodo più lungo in cui lo stato Federale Americano è stato costantemente in Surplus è stato dal 1920 al 1930. E’ evidente che la reazione agli ingentissimi deficit di bilancio della I Guerra Mondiale portarono ad una stretta dei bilanci pubblici Statunitensi che posero le premesse alla più grande crisi economica del secolo scorso culminata con il crollo del 29 e proseguita poi negli anni successivi.
In seguito fu necessaria la più grande manovra espansiva pubblica (il famoso New Deal) per riportare l’economia Americana di nuovo verso l’espansione economica e la creazione di occupazione.
Inoltre va evidenziato che il negli Stati Uniti gli anni in attivo hanno visto surplus ridotti, mentre i periodi in Deficit hanno sempre rappresentato valori molto rilevanti.
Per comprendere le implicazioni economiche di questi dati è necessario aggiungere una serie di elementi che riguardano essenzialmente l’evoluzione della politica monetaria che negli stessi anni si sono succedute e in particolare l’evoluzione del Credito/Debito Privato e del Debito Pubblico e la gestione della moneta.
In particolare la creazione di moneta da parte di stati sovrani ha consentito in taluni periodi di riassorbire il debito pubblico creato dagli stati permettendo ai sistemi nazionali di rimanere in equilibrio. (su questo però è necessario fornire una serie di dati e di spiegazioni ulteriori che forniremo in seguito)
Qui è sufficiente comprendere che nella storia economica moderna:
ü  È normale che gli stati siano strutturalmente in deficit (vedi la storia di USA, Germania, Inghilterra).
ü  Il deficit di uno stato non deve essere ripagato come quello di una famiglia o di una impresa, ma  in passato è stato riassorbito (in caso di stati con moneta sovrana) emettendo moneta.
ü  Il deficit dello stato è necessario per creare sviluppo (Manovre keynesiane negli anni 30).
ü  Il deficit dello stato, non necessariamente va ad incrementare la spesa pubblica, ma al contrario può favorire la spesa privata e gli investimenti privati (qui dipende dalle politiche che si attuano) . Ad esempio se si usa il deficit per ridurre le tasse alle famiglie con redditi più bassi si favoriscono consumi e investimenti privati, oppure se si riducono le tasse alle imprese che reinvestono si favorisce lo sviluppo delle PMI. 
Al contrario se, nelle fasi di recessione o addirittura depressione come quella attuale, si impone il pareggio di bilancio, si crea un corto circuito per cui ai problemi del settore privato (soprattutto mancanza di credito) si aggiunge una stretta dei trasferimenti pubblici o addirittura un aumento della tassazione sui redditi medio bassi e sulle imprese, si crea una situazione insostenibile che invece di guarire il malato lo uccide.
Per questo il pareggio di Bilancio in Costituzione è un assurdo economico. Non è una questione di destra o sinistra o centro, è semplicemente un assurdo logico dimostrato da anni di dati economici. Eppure molti economisti amplificati dai media continuano a ripetere che il problema oggi è il debito e che non possiamo fare deficit di bilancio, ma al contrario dobbiamo risparmiare (tassare e tagliare) per riportare il debito italiano al 60% del PIL secondo i famosi parametri di Bruxelles.
I dati storici dimostrano che è assolutamente necessario cambiare la politica economica della UE. E’ necessario un New Deal (nuovo corso) simile a quello che il Presidente americano  Roosevelt avviò tra il 1933 e il 1937 per far ripartire l’economia in piena depressione.
Un New Deal con tre caratteristiche principali:
-          La riduzione delle tasse per i redditi medio bassi
-          La riduzione delle tasse per le imprese che investono
-          La riduzione drastica della burocrazia e il ristabilimento di un clima favorevole allo sviluppo di impresa
Per fare questo è necessario modificare la politica di bilancio attuata fino ad oggi e messa in costituzione senza che i cittadini ne comprendessero l’assurdità, senza un dibattito vero. Poi è necessario cambiare radicalmente la politica della Banca Centrale Europea e ricreare base monetaria per ridurre il debito pubblico e contrastare il credit crunch dovuto al deleveraging drammatico in corso nel sistema bancario. Ma il discorso sulla moneta è molto lungo e va affrontato con dati e statistiche altrettanto significative (qui sul  Blog ne parlo in maniera approfondita).
Intanto ricominciamo a ragionare sulla pazzia del pareggio di bilancio in costituzione. E’ necessario un dibattito approfondito basato sulla storia economica per combattere i luoghi comune sul deficit e sul  debito degli stati.
Bisogna avere il coraggio di cambiare politica. Non sono io a dirlo, è la storia degli ultimi 150 anni del mondo occidentale ad affermarlo.

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