sabato 27 aprile 2013

Uniti per vincere, non per galleggiare e prendere tempo!



Finalmente abbiamo un Governo. La speranza è che questo governo faccia ciò che gli italiani sanno fare quando sono con le spalle al muro: trovare dentro di s'è quell'energia vitale che ci ha sempre permesso, non solo di salvarci, ma anche di primeggiare. Ve li ricordate i campionati del mondo 2006.




Eravamo partiti in piena crisi come sempre: Lippi e la squadra sotto accusa per il calcio scommesse, e una squadra di comprimari.


Battuti? Niente affatto.
L'Italia creò un grande gruppo e alla fine abbiamo trionfato. Eccola l'Italia a cui tendere. Forza che ce la possiamo fare.
 
Se siamo uniti possiamo sconfiggere chiunque, a cominciare dal nostro pessimismo.

Che queste immagini siano di auspicio.

lunedì 22 aprile 2013

L’Enciclica Caritas in Veritate indica la strada per salvare l’Europa. Un grande piano per rilanciare lo sviluppo.

L’agire gratuito proposto dall’Enciclica può apparire del tutto astratto e può sembrare uno dei concetti più difficili da realizzare nel mondo moderno.
“La vittoria sul sottosviluppo richiede di agire non solo sul miglioramento delle transazioni fondate sullo scambio, non solo sui trasferimenti delle strutture assistenziali di natura pubblica, ma soprattutto sulla progressiva apertura, in contesto mondiale, a forme di attività economica caratterizzate da quote di gratuità e di comunione.” (Caritas in Veritate n° 39)
Eppure l’economia moderna ha già realizzato esempi di agire gratuito e oggi ha tutti gli strumenti per attuare concretamente questo concetto.
Ecco alcuni esempi di agire gratuito del XX secolo:
1.   Kohl lo realizzò nell’89 quando fece l’unificazione delle due Germanie regalando letteralmente ai tedeschi ex DDR un Marco Nuovo in cambio di un vecchio e inutile marco della Germania Comunista. Anche allora si opposero in tanti, anche e soprattutto, all’interno della Germania. Di fatto era un regalo immenso di Bonn, un regalo della democrazia agli ex comunisti, un immenso trasferimento di ricchezza. Oggi nessuno ricorda le polemiche di allora, così uguali alle polemiche di oggi.

2.   Il Piano Marshall, che aiutò i paesi sconfitti a rinascere, è un altro esempio di “agire gratuito in termini macroeconomici” .  La maggior parte delle risorse del Piano fu indirizzata alla ricostruzione delle infrastrutture dei paesi sconfitti (ferrovie, strade, linee elettriche etc..) e al credito per la  ricostruzione delle imprese locali. Solo una quota andò a finanziare l’import di materie prime e manufatti provenienti dagli USA.
Chi scrive e ben consapevole che le due azioni avevano anche un fine politico strategico che andava ben oltre quello strettamente economico. Qui il discorso sarebbe infinito, rimane però incontrovertibile che quelle azioni ribaltarono il paradigma precedente che vedeva il paese politicamente o militarmente sconfitto costretto a pagare per i danni di guerra o nel migliore dei casi a trovare in piena solitudine la propria via allo sviluppo.
Ricordiamo tutti che nel 1919 la politica ottusa dei danni guerra voluta dalle potenze vincitrici portò la Germania al disastro e all’iperinflazione della Repubblica di Weimar (1923) cui seguirono le politiche di rigore che portarono a 6 milioni di disoccupati e all’ascesa di Hitler nel 33. (Importante sarebbe ricordare che tra l’iperinflazione e l’ascesa di Hitler accaddero la crisi del 29 e passarono 10 anni di politiche di rigore e di disoccupazione)
Rimane però evidente che gli Stati Uniti al termine di una guerra sanguinosa invece di obbligare gli sconfitti a sacrifici lacrime e sangue si misero ad agevolarne lo sviluppo garantendo con le proprie risorse il credito necessario alla ricostruzione. 
Non fu uno schema logico facile da far digerire all’interno del paese ed anche economicamente sarebbe stato impensabile se si fossero applicati gli schemi monetaristi che la UE a guida tedesca applica oggi alla zona Euro.
Il deficit pubblico degli Stati Uniti era aumentato in maniera esponenziale negli anni di guerra (+14,2% nel 1942 e +30,3% nel 43, +22,7% nel 44, +21,5% nel 45 e +7,2% nel 46). Eppure prevalse la politica espansiva, prevalse la logica del prestito senza garanzie (gratuito), prevalse la logica di scommettere sullo sviluppo futuro, di scommettere che i benefici dello sviluppo e della pace sarebbero stati di gran lunga superiori al rischio di un investimento senza garanzia alcuna.
Il piano Marshall che, con altro nome fu applicato anche in Giappone, accelerò enormemente l’uscita dalla crisi dei paesi sconfitti e permise loro di avviare un percorso politico ed economico virtuoso che mantenne la pace in Europa e nel mondo.
I due esempi dimostrano in maniera concreta che quando, in passato, lo stesso agire gratuito è stato realizzato a livello macroeconomico i benefici sono stati immensi. Sbaglia chi confina l’agire gratuito agli esempi, pur positivi, del microcredito.
Questa è la via maestra cui dovrebbe tendere l’Europa. Un grande piano “Marshall” Europeo per investire sul nostro futuro, finanziando le imprese europee, finanziando la ricerca, sviluppando le infrastrutture, creando ad esempio un sistema europeo basato sulle energie alternative e rinnovabili. Ci vuole un grande progetto di sviluppo attorno al quale coagulare le forze migliori e poi bisogna finanziarlo.
Nessuno si azzardi a dire che non è possibile perché non abbiamo “soldi”. Dalla fine del “golden standard” ad oggi la moneta non ha nessun valore intrinseco. La moneta è solo un mezzo per agevolare gli scambi e per agevolare il credito finalizzato a creare sviluppo.
Nel 45 gli Stati Uniti pur venendo da anni di guerra con grande aumento del rapporto debito/pil finanziarono i piani di sviluppo in Europa e Giappone. Nel ‘89 Kohl non si preoccupò di aumentare enormemente il deficit della Germania di Bonn per finanziare lo sviluppo della ex DDR.
La moneta e la creazione di moneta e di credito devono essere strumenti a supporto di politiche di sviluppo.
E necessario un grande progetto strategico e gli strumenti monetari possono realizzare concretamente a livello macroeconomico ciò che la Caritas in Veritate ha enunciato come principio.

Il concetto di libertà: la risposta di Ruini a Ezio Mauro

L'uomo non vive solo di economia, di cose, di oggetti. L'uomo si interroga sul suo agire, e sulla sua libertà. Ecco la risposta di Ruini alle sollecitazioni del Direttore di Repubblica. Una risposta che può sorprendere chi pensa che solo l'uomo senza Dio sia libero. Per un attimo lasciamo l'economia e guardiamo dentro di noi. Consiglio gli amici di aprire il link sotto e di fare una riflessione su quanto enunciato.
http://video.repubblica.it/dossier/repubblica-delle-idee-2013/ruini-il-cristianesimo-si-pone-come-religione-della-liberta/126126/124623

mercoledì 10 aprile 2013

La cura sta uccidendo il paziente.

Oggi Monti ha annunciato di aver centrato l'obiettivo del Pareggio di Bilancio e da Bruxelles il suo compagno di merende Olly Rehn ha confermato dicendo che l'Italia probabilmente uscirà dalla lista nera degli stati con i conti fuori controllo. Tutto bene? assolutamente no perchè il debito/PIL si avvia al 130%, la produzione industriale è collassata e i disoccupati sono aumentati di 1 Milione.

Le ricette del Dr. Monti
Monti si è comportato come quei medici che propinano diete draconiane ai loro clienti un po' sovrappeso, poi, dopo qualche mese, quando il paziente torna in sedia a rotelle, anemico e con la pressione a 50, di fronte alle rimostranze del paziente risponde: "ma io ho raggiunto il risultato, Lei pesa 20 KG in meno".

Monti se fosse un medico avrebbe la faccia tosta di dire che ha raggiunto il risultato anche sulla tomba del suo paziente.

giovedì 4 aprile 2013

Mentre la UE e Draghi sono immobili la Banca del Giappone inietta nella sua economia 400 Miliardi di Euro ogni anno

Oggi 4 aprile, alle 6 ore italiana il Presidente della Banca del Giappone ha annunciato il più grande piano di "alleggerimento monetario" della storia del Giappone. Ogni anno il Giappone "stamperà" moneta per un importo di 50.000 Miliardi di Yen (circa 400 Miliardi di Euro) con i quali acquisterà i titoli di stato emessi dal Governo Giapponese (i nostri BTP). E' un importo immenso pari a circa il 10% del PIL annuale Giapponese e andrà avanti per il 2013 e 2014. L'Obiettivo è quello di far ripartire l'economia mantenedo il costo del debito pubblico vicino a zero e portando l'inflazione al 2 % .

Mentre in Italia perdiamo mesi a stanziare 90 miliardi che diventano 40 e poi 20 per pagare ciò che è semplicemente dovuto alle nostre aziende in Giappone decidono di stampare 400 Miliardi l'anno per diversi anni. (ricordo che il debito/PIL del giappone è al 240%, quasi il doppio del nostro).

Semplicemente loro:
  1. sono un paese sovrano economicamente
  2. la BOJ non ha lo stesso statuto della BCE
  3. il loro Governo e il presidente della Banca Centrale operano di comune accordo per il bene dell'intera economia.
E' un segnale fortissimo per l'Italia che ha bisogno di un Governo autorevole subito e per la UE che deve cambiare la sua politica.