martedì 5 aprile 2016

Il Crollo del valore delle banche Italiane

Pochi dati servono per far capire a tutti quale disastro ha causato il “Decreto salva banche” (pubblicato Gazzetta ufficiale del 23 Novembre scorso) con cui si è fatto intervenire il Fondo di Garanzia Interbancario per “salvare” le 4 piccole banche in crisi.  E, ancor più, come tale situazione sia stata amplificata con l’introduzione dal 1° dicembre 2016 del cosiddetto “Bail In” voluto dalla UE e in particolare dalla Germania a guida Merkel e Schauble.

Per fare toccare a tutti con mano la dimensione del disastro abbiamo preso il valore delle 4 più importanti banche Italiane al 30 Novembre 2015 e lo abbiamo comparato con il valore di oggi 4 Aprile 2016 (per usare un parola tecnica abbiamo semplicemente calcolato la capitalizzazione di borsa delle 4 banche che non è altro che il numero delle azioni moltiplicate per il prezzo di borsa).

Nostra elaborazione su pagine Investors relation delle 4 banche e dati borsa italiana 

Come potete vedere, Unicredit ha perso quasi il 50% del suo valore e lo stesso, o addirittura peggio hanno fatto UBI e Monte Paschi Siena. Banca Intesa ha perso invece circa il 30%.
Il valore complessivo è enorme. In quattro mesi sono stati “bruciati” (come amano titolare i nostri media) circa 35 Miliardi di Euro di valore. A questi vanno aggiunte le perdite di tutte le altre banche italiane che qui abbiamo omesso per brevità ma che spesso non sono state inferiori.
toccare a tutti con mano la dimensione del disastro abbiamo preso il valore delle 4 più importanti banche Italiane al 30 Novembre 2015 e lo abbiamo comparato con il valore di oggi 4 Aprile 2016 (per usare un parola tecnica abbiamo semplicemente calcolato la capitalizzazione di borsa delle 4 banche che non è altro che il numero delle azioni moltiplicate per il prezzo di borsa).


Il 30 novembre 2015 la somma della capitalizzazione delle 4 banche era di circa 97 MLD dopo 4 mesi la somma è di circa 61 MLD. 











Tutto questo avrà un impatto enorme su:
  • Patrimonio di piccoli azionisti e delle fondazioni bancarie
  • Sull’economia reale in quanto la percezione immediata di crisi bancaria non favorirà certo l’erogazione del credito ad imprese e famiglie

Mi limito a queste considerazioni essenziali per far comprendere come l’errore del decreto (errore causato dalla impellente attuazione del Bail IN e dai divieti UE per le regole imposte sul divieto di Aiuti di Stato)  ha causato un danno immensamente più grande, con costi di gran lunga maggiori, di un normale intervento di salvataggio come in passato ne abbaiamo visti realizzare da Tesoro e Banca d’Italia e che non avrebbero superato 1 o 2 MLD di valore complessivo.

Ovviamente, e questa è il problema più grande, gli effetti delle regole sul Bail In non terminano oggi, ma continueranno ad svilupparsi nei prossimi mesi. I numeri, sono lì e testimoniano in maniera inequivocabile che questa UE non fa il bene dell’Italia.